Capitale della Repubblica Ceca, Praga è una città dalla bellezza straordinaria.
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In molti ci hanno consigliato di visitare Praga e noi ora facciamo lo stesso. Sì, perché Praga è una città unica, ricca d’arte, storia e tradizioni. Ci sono moltissime cose da vedere e pochi giorni sicuramente non bastano per scoprire tutto. Sono sufficienti, però, a farci innamorare delle città nella città (vecchia, piccola, nuova e il castello), dei loro palazzi e degli scorci tutti da fotografare. Alla fine, dopo la prima visita, deciderete anche voi di ritornarci! 😉
Visitare Praga in 3 Giorni: Itinerario con Foto
Primo Giorno
Vale la pena passeggiare anche di sera per le vie di Praga, soprattutto a Natale quando strade e piazze sono illuminate a festa. Ecco perché il pomeriggio del giorno di arrivo, dopo aver lasciato le valige in hotel, ci siamo diretti verso Staré Mesto e Karluv Most.
La Piazza della Città Vecchia (foto sopra) è interamente definita da edifici d’epoca, le cui facciate raccontano otto secoli di storia dell’arte, dal gotico all’art nouveau.
Dalla piazza prendendo la Karlova si raggiunge in breve tempo il Ponte Carlo (foto accanto). Da qui di notte il panorama è davvero magico: le statue barocche lungo il ponte sono dolcemente illuminate dalla luce dei lampioni, le acque della Moldava scorrono lente riflettendo serene le luminarie della città e le guglie della Cattedrale di San Vito all’interno del Castello di Praga (foto sotto) svettano con fierezza nell’oscurità.
Rispetto a quanto succede di giorno, inoltre, di notte il ponte è molto meno affollato e più facile da percorrere.
Secondo Giorno
La mattina del secondo giorno è stata dedicata alla visita della Città Vecchia.
Siamo partiti da Piazza della Repubblica per ammirare il fastoso frontone della Casa Civica e la Torre delle Polveri (foto sopra), una sorta di arco di trionfo alto circa 65 metri. Attraversata la torre, abbiamo proseguito lungo la Celetna per raggiungere la Piazza della Città Vecchia.
Sotto le feste la Piazza della Città Vecchia è interamente occupata dall’albero di Natale e dal mercatino con le sue bancarelle di artigianato e cucina locale. Nel vasto spiazzo, tuttavia, non si può non notare l’imponente monumento in bronzo a Jan Hus, teologo e riformatore religioso boemo, fondatore del movimento anti-cattolico degli Hussiti.
In questa zona della città sono da non perdere:
- il Municipio con l’adiacente Torre, la parte più nota per via del panorama alto e ravvicinato sulla piazza e per l’orologio astronomico, le cui statue prendono vita ogni ora dalle 9 alle 21 poco prima del rintocco;
- il Tempio di Tyn, ovvero la chiesa della ‘Vergine Maria davanti a Tyn‘ (Tyn è il nome dell’antica zona di mercato retrostante) il cui profilo frastagliato delle torri e del frontone a pinnacoli domina l’orizzonte dell’intera Città Vecchia;
- la Chiesa di San Nicola costruita nel 1200 e rifatta in forme barocche tra il 1732 e il 1737, con le sue due torri e la cupola ottagonale.
Prendendo una delle laterali a sinistra, dalla Piazza della Città Vecchia abbiamo raggiunto la Havelska per ammirare il Teatro degli Stati Generali (foto sotto), costruito nella seconda metà del 1700 in uno stile tra barocco e neoclassico. Nel 1787 il teatro ospitò la prima mondiale del ‘Don Giovanni‘ composto da Mozart proprio a Praga.
Imboccata la Havelska ci siamo imbattuti in uno tra i più famosi e frequentati mercatini di Praga. In questa zona tra il XIV e il XVII secolo sorgeva un vero e proprio quartiere mercantile costituito da due file di 32 botteghe ciascuna, ordinatamente allineate a formare un grande mercato coperto lungo circa 200 mt.
A far da sfondo all”Hvelske Trziste‘ la Chiesa di San Gallo (foto accanto), prima centro hussita, poi edificio destinato ai Carmelitani e ricostruito in stile barocco assieme al convento nel 1722.
Sulla sinistra abbiamo visto da lontano Piazza Venceslao di Nové Mesto, ovvero la zona più nuova di Praga, decidendo però di proseguire verso il Ponte Carlo e visitarla successivamente.
Percorrendo la Martinska, la Husova e la Karlova, siamo arrivati fino al Ponte Carlo. Di giorno lungo il ponte, oltre alle file di turisti che lo attraversano, si incontrano musicisti, ‘mimi‘ che si esibiscono a cappello e numerose bancarelle di souvenirs.
La Torre del Ponte della Città Vecchia (foto accanto), impostata sul primo pilone del ponte, è stata progettata come parte del sistema di difese della Città Vecchia.
Lungo il Karluv Most due file di statue barocche s’innestano sull’intelaiatura prettamente gotica del ponte, proprio in corrispondenza dei 15 piloni gettati sul fiume. Sono perlopiù ancora le statue originali realizzate tra il 1706 e il 1714, anche se alcune sono state sostituite perché deteriorate dagli anni o addirittura abbattute dalle piene della Moldava.
Dopo pranzo abbiamo dedicato il pomeriggio alla visita di Josefov, il quartiere ebraico di Praga. I primi nuclei ebraici d0vettero stabilirsi durante il X secolo, ma l’area concessa dai governanti, segregazionisti in Boemia come in tutta Europa, sarebbe rimasta ridotta e circondata da mura. Il ghetto non superò mai la superficie di 93.000 metri quadrati e fu costretto a crescere labirintico in un ammasso di minute case in legno, tra cortiletti e scale, il cimitero quale unico giardino.
Imboccata Piazza Jan Palach abbiamo costeggiato il palazzo neorinascimentale Rudolfinum (foto sotto), abituale palcoscenico della filarmonica ceca, fino a raggiungere il Museo Ebraico, l’ente che sovraintende alla maggior parte dei siti storici del quartiere ebraico. Lì abbiamo acquistato il biglietto per la visita al cimitero ebraico, la sinagoga Vecchianuova, quella Spagnola e le sinagoghe Maisel, Pinkas e Klaus.
In particolare al primo piano dell’edificio della ex sinagoga Pinkas abbiamo visitato la toccante esposizione dei disegni dei bambini di Terezin, la fortezza a 65 km da Praga nella quale fra il 1942 e 1945 furono deportati circa 90.000 ebrei destinati ad Auschwitz.
Dopo la visita al quartiere ebraico, siamo ritornati sui nostri passi per visitare Piazza Venceslao (foto sotto). Atipica sia per la taglia fuori dal comune (750 mt x 60 mt) che per la morfologia di passerella allungata e leggermente rialzata, è stata il magnete della partecipazione popolare in tutti i momenti della storia del popolo ceco.
Gli edifici di maggior interesse si trovano nella parte più vicina alla stazione Mustek. Dall’altro lato della piazza si trova il Narodni Museum, un edificio neorinascimentale che ospita il Museo Nazionale di Praga.
Terzo Giorno
La mattina del terzo giorno è stata dedicata alla visita dello Hradcany, ovvero il Castello di Praga.
Attraversato il Ponte Carlo abbiamo percorso la Mostecka (foto sopra) fino a raggiungere la Piazza di Mala Strana, ovvero la Città Piccola, per poi proseguire lungo la Nerudova fino allo Hradcany.
Quello che si battezza per semplicità come ‘Castello‘ è in realtà una vera e propria cittadella fortificata, composta dagli edifici più imponenti e simbolici di Praga.
All’interno dello Hradcany ci si può passare anche una giornata intera. Noi ci siamo accontentati di una mattinata per visitarne tutto l’esterno e l’interno dei seguenti edifici:
– la Cattedrale di San Vito (foto accanto e sotto), chiesa gotica tra le più grandi d’Europa;
– la Torre Bianca, che attualmente ospita una mostra di armi antiche;
– la Basilica di San Giorgio con semplice impianto romanico e rossa facciata barocca;
– il Vicolo d’oro, un’accattivante stradina alle spalle del convento di San Giorgio, sotto le mura settentrionali del castello. Il nome deriva da alcune botteghe di battiloro del ‘600, fatte passare per tradizione come laboratori alchimistici. Si tratta in realtà di un vecchio isolato popolare, nel quale abitò anche Kafka. Attualmente i locali sono diventati case-museo a documentare la vita di quell’epoca.
Dopo aver visitato il Castello di Praga, abbiamo imboccato la Loretanska e ci siamo diretti verso il Loreta (foto sotto), santuario dalle ricercate forme barocche, copia dell’omonimo italiano. All’interno un porticato circonda la Santa Casa, sul modello dell’abitazione della Vergine che gli angeli avrebbero trasportato in volo da Nazareth fino alla Loreto italiana.
Nel pomeriggio, dopo aver visitato il Castello e il Santuario di Loreta, ci siamo diretti verso Petrin, ovvero quanto rimane della grande foresta originaria di Praga.
Dal santuario basta seguire le indicazioni per i turisti segnalate per strada e ci vogliono appena 20 minuti per raggiungere la cima. E’ possibile, tuttavia, salirci anche con la funicolare a cremagliera da Mala Strana.
Raggiunta la sommità del colle siamo saliti sulla torre belvedere in ferro costruita nel 1891 a imitazione della Tour Eiffel. Da 60 mt di altezza si può godere di un meraviglioso panorama su Praga. Un’esperienza che assolutamente non potete perdervi se visitate la città! 🙂
Scesi da Petrin e raggiunta nuovamente la Piazza Principale di Mala Strana abbiamo visitato il capolavoro barocco della Chiesa di San Nicola. Successivamente ci siamo diretti verso il Museo di Franz Kafka per entrare nel piccolo cortile interno e godere della spettacolare vista del fiume, del Ponte Carlo e dell’isola di Kampa (foto sotto).
Verso sera abbiamo passeggiato per Mala Strana e l’isola di Kampa. La Piazza Na Kampe, una volta mercato di ceramiche, è punteggiata di acacie e suggestivi lampioni. Il Lennenova Zed, ovvero il muro di John Lennon (foto sotto) che costeggia il giardino della Piazza del Gran Maestro, è colorato dai graffiti e dalle scritte di protesta dei giovani di Praga degli anni Ottanta.