Da Cascia a Narni, passando per Spoleto e le Cascate delle Marmore:
una giornata impegnativa ma ricca di emozioni!

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umbria-giorno-2Il secondo giorno del nostro viaggio alla scoperta dell’Umbria, lasciata Norcia ci siamo diretti a Narni, facendo tappa a Cascia, Spoleto e le Cascate delle Marmore.
Di prima mattina abbiamo visitato Cascia e la basilica di Santa Rita, per poi arrivare a Spoleto verso le 10.30. Dopo aver parcheggiato alla Ponzianina, con le scale mobili abbiamo raggiunto il Ponte delle Torri e cominciato la salita del Monteluco. Arrivati al santuario di San Francesco abbiamo pranzato, quindi siamo discesi per visitare la città.
Alle 15:30 siamo ripartiti alla volta delle Marmore, zona Belvedere Inferiore. Percoirrendo il sentiero nr 1 abbiamo seguito il tragitto della cascata, immergendoci corpo e anima nella nube di goccioline che crea dopo il grande ‘salto‘.
Verso le 18 siamo arrivati all’agriturismo Copriterra di Narni (Strada dei Termini 7, 05035 Narni Scalo tel 346 5302727) e, dopo una bella doccia, ci siamo diretti verso la città per una passeggiata nel centro storico e la cena presso il ristorante La Bottega del Giullare (Via Garibaldi 12, tel 0744 761485). Cena e pernottamento ottimi! 😉
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Cascia

Nata in età medievale come castello di pendio, in posizione favorevole per controllare le vie di collegamento tra la montagna nursina e le campagne romane, Cascia ha conosciuto nei secoli le distruzioni dei longobardi, dei saraceni, delle lotte contro Spoleto/Norcia e del terremoto, che ne hanno scandito i processi di rinnovamento urbano.
Questo spiega perché oggi Cascia presenti un centro storico privo d’identità, via via adattato alla necessità di accogliere il flusso di pellegrini devoti a Santa Rita, il cui corpo mummificato è conservato in una grande basilica intitolata a suo nome. L’edificio mescola stili di imitazione bizantina e romantica e il suo interno è ricco di marmi, affreschi e decorazioni.
Figlia unica di genitori anziani che ormai non speravano più nel lieto evento, Rita nacque a Roccaporena nel 1381. Pur desiderando entrare in convento, venne indirizzata molto presto verso il matrimonio e poco più che diciassettenne sposò Paolo di Ferdinando di Mancino, un giovane ufficiale della fazione ghibellina. Secondo la tradizione, con il tempo Rita acquietò il carattere irruento del marito, il quale abbandonò le armi per lavorare al mulino presso casa. Dalla loro unione nacquero due figli, Giangiacomo Antonio e Paolo Maria. Dopo diciotto anni di matrimonio, il marito venne ucciso mentre rincasava in piena notte. Rita non serbò odio per gli assassini, anzi pregò perché anche i figli trovassero la pace e non tramassero vendetta. Da lì a breve, i due ragazzi morirono di malattia, quasi contemporaneamente. Successivamente Rita entrò in convento e lì visse gli ultimi 40 anni di vita, completamente dedita al Signore.

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Spoleto

Sviluppatasi sul colle Sant’Elia, un basso promontorio collinare alle falde del Monteluco, Spoleto è situata all’estremità meridionale della Valle Umbra, una pianura alluvionale generata in epoca preistorica dalla presenza dal ‘Lacus Umber‘, un grande lago prosciugato con delle opere di bonifica nel Medioevo, dopo il suo impaludamento.
Tra i monumenti della città non potete assolutamente perdervi l’imponente Rocca Albornoziana, il mastodontico Ponte delle Torri a dieci arcate, Piazza del Mercato con la scenografica Fonte, il Duomo e i resti del Teatro Romano. Il centro di Spoletovecchia‘ si raggiunge facilmente grazie a percorsi pedonali meccanizzati situati nei principali parcheggi.
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Il fascino di Spoleto nasce non soltanto dai monumenti che la adornano, ma soprattutto dal rapporto un po’ speciale con la natura che la circonda. Il Monteluco, infatti, non funge semplicemente da scenografia, ma è un vero protagonista della storia della città e fin dall’antichità ‘bosco sacro‘ protetto da leggi severe contro il taglio. Il poter controllare la valle dalla posizione privilegiata del colle ha consentito alla città di ricoprire nel corso dei secoli ruoli di primaria importanza.
Camminare per ‘la corta di Monteluco‘ (2 km) che si snoda dal Fortizio dei Mulini, all’estremità del Ponte delle Torri, fino al santuario di San Francesco, è un’esperienza da non perdere.
Tra eremi, boschi e scorci panoramici (c’è anche un’area di sosta attrezzata!), scoprirete il lato di Spoleto più semplice, tranquillo e genuino! 🙂

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Cascata delle Marmore

Tra i più affascinanti spettacoli naturali dell’intera regione, la Cascata delle Marmore era descritta già in età romana e celebrata dai viaggiatori del ‘700. La cascata nasce da un ‘salto‘ di 162 mt del fiume Velino che, in tre punti successivi, si tuffa dall’altopiano delle Marmore nel Nera. Il ‘salto‘ non è naturale ma deriva da un intervento umano: a bonifica delle paludi del Velino nel 271 a.C. il console romano Manio Curio Dentato fece scavare un emissario, chiamato cavo Curiano, nel punto dove oggi si trova la principale cascata, incanalandovi le acque stagnanti del fiume.
Due sono i punti di accesso e osservazione delle cataratte: il ‘Belvedere Inferiore‘ da cui si può ammirare la cascata in tutto il suo splendore e il ‘Belvedere Superiore‘ che permette una veduta panoramica del primo ‘salto‘.

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Narni

Narni sorge su uno sperone  a dominio della gola del Nera e della conca ternana, in una posizione difesa naturalmente dagli aspri versanti che ne hanno condizionato la forma e lo sviluppo urbano. Città dalle remote origini, Narni fu uno snodo stradale di fondamentale importanza per il controllo della viabilità tra Roma e l’Adriatico, oggetto nel corso dei secoli di attacchi, dominazioni e ricostruzioni. Si conserva tuttavia ancora intatta in molti scorci.
Per la bellezza del paesaggio in cui è immersa, sembra che Narni abbia ispirato la celebre saga fantasy ‘Le Cronache di Narnia‘ (dall’antico nome della città) di Clive Lewis.
E’ possibile visitare anche il patrimonio del sottosuolo narnese seguendo il percorso dell’Associazione culturale Narni Sotterranea.

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