Ci vogliono un paio di giorni per visitare Volterra e San Gimignano.
Soltanto qualche minuto per innamorarsene…
Vale proprio la pena di spendere un paio di giorni a Volterra e San Gimignano, passeggiando tra le viuzze delle città e perdendosi nei meravigliosi paesaggi della campagna toscana. Ed è proprio quello che mio marito ed io abbiamo fatto durante le vacanze di ferragosto, partendo da Volterra il primo giorno, pernottando e visitando la Città delle Torri il secondo. Ma andiamo con ordine…
Gita a Volterra e San Gimignano
Siamo arrivati a Volterra verso le dieci del mattino e, dopo aver sistemato l’auto presso il parcheggio Vallebona (gratuito!) abbiamo facilmente raggiunto il centro della città attraverso una scalinata vicina, che costeggia le antiche mura medievali.
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Arrivati in cima, ci siamo fermati qualche minuto ad ammirare le rovine sottostanti del teatro romano di Volterra, antica costruzione risalente al I secolo a.c. fatta edificare dalla famiglia Caecina sfruttando il declivio del colle:
Abbiamo poi visitato le due piazze principali:
- Piazza dei Priori con il Palazzo dei Priori (il più antico palazzo comunale toscano all’interno del quale si trovano la sala del Maggior Consiglio e quella della Giunta) e la sua torre pentagonale a due ripiani merlati (ci si può salire per ammirare la città dall’alto), il Palazzo Demaniale e il Palazzo Pretorio con la Torre del Porcellino.
- Piazza San Giovanni con il Duomo, il Battistero e il Museo d’Arte Sacra.
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Era ormai l’una quando abbiamo terminato la visita del centro città e, poiché i crampi allo stomaco si facevano sentire già da un po’ 🙂 , ci siamo fermati a pranzo presso l’Osteria La Pace dove abbiamo potuto gustare i primi sapori toscani: l’antipasto della casa fatto di bruschette, salsine e affettati vari e le tagliatelle con tartufo e lardo di colonnata ci hanno saziato in pieno. Tutto davvero molto buono.
Dopo aver placato la fame, abbiamo passeggiato un pochino per il centro (pieno di botteghe tipiche) e infine visitato il Museo della Tortura. Lungi dal voler risvegliare la coscienza sadica, la mostra ha come obbiettivo quello di lanciare un messaggio contro la tortura e un grido d’allarme per il futuro. Di tortura oggi giorno, infatti, non se ne parla più, perché pensiamo si tratti di una pratica in disuso, ormai distante dal nostro mondo. Eppure essa non è scomparsa, anzi è ancora presente in molti paesi, le tecniche perfezionate dalle nuove scoperte dell’elettronica, della farmacologia e della psiconeurologia. Ricordare gli errori del passato vuol quindi dire metterci in guardia per il futuro, in modo tale che non si ripetano più.
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Ripresa l’auto abbiamo proseguito la nostra gita verso San Gimignano, fermandoci di tanto in tanto per immortalare alcuni dei meravigliosi panorami che ci si presentavano lungo la strada:
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Arrivati a San Gimignano abbiamo pernottato al Relais Santa Chiara, un hotel molto grazioso a soli cinque minuti a piedi da Piazzale Martiri di Monte Maggio. Le camere pulite, la ricca colazione, la piscina con giardino e vista sulla campagna toscana ne fanno un albergo ideale per passare una vacanza confortevole e rilassante.
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La sera abbiamo cenato presso il Perucà, un ristorante ricavato dalle vecchie cantine di uno dei più antichi palazzi della città composto di due salette con pareti in pietra e soffitto di mattoni. La cucina, legata alla tradizione locale e toscana, è davvero ottima: volevamo fare un paio di scatti alle pietanze (antipasto della casa, spezzatino di cinghiale, filetto con lardo di colonnata e cannellini), ma appena arrivati i piatti la fame ha avuto la meglio… e ci siamo scordati di foto e macchinetta! 😉
La mattinata del giorno successivo è stata dedicata a San Gimignano. Dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità, il centro della città è per lo più intatto nell’aspetto due-trecentesco ed è uno dei migliori esempi in Europa di organizzazione urbana dell’età comunale. Famosa per le torri medievali che ancora svettano sul suo panorama (tanto che è stata soprannominata la ‘Manhattan del Medioevo‘), ad oggi ne conta 16 delle 72 esistenti nel periodo d’oro del Comune. La più antica è la Torre Rognosa (alta 51 metri), mentre la più alta è la Torre del Podestà, detta anche Torre Grossa (alta 54 metri).
Entrati da Porta San Giovanni situata in Piazzale Martiri di Monte Maggio, abbiamo girato per le viuzze del centro torico e visitato:
- Piazza della Cisterna con il grande pozzo in travertino posto su piedistallo ottagonale (sormonta un’enorme cisterna per l’acqua del 1287) circondato da una straordinaria cortina di case nobiliari e torri medievali (le Torri dei Becci e dei Cugnanesi, il Palazzo Razzi, la Casa Silvestrini, il Palazzo Tortoli, il Palazzo dei Cortesi, la Torre del Diavolo, le Case dei Cattani, le Torri degli Ardinghelli e la Torre di Palazzo Pellari).
- Piazza Duomo con la Collegiata di Santa Maria Assunta, il Palazzo Vecchio del Podestà, la Torre Rognosa, la Torre Chigi, le Torri dei Salvucci, il Palazzo Nuovo del Podestà, la Loggia del Comune e la Torre Grossa.
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Terminata la visita alle piazze, ci siamo fermati per un aperitivo rinfrescante al bar “La Piazzetta“: un drink analcolico alla frutta mi ci voleva proprio per riprendere un po’ le forze! 😉 Poi abbiamo proseguito il nostro giro per San Gimignano, preoccupandoci questa volta di acquistare qualche prodotto tipico da portare a casa: pecorino e marmellate, salame e vino.
A pranzo ci siamo fermati al ristorante “La Mangiatoia” che, con i suoi tavolini apparecchiati fuori all’ombra, pareva proprio la scelta ideale. Almeno questa volt, siamo riusciti a fotografare le squisitezze che abbiamo mangiato: un tagliere di formaggi con marmellate varie e un piatto misto con farro, prosciutto e melone, finocchiona e carciofini, bruschettine varie e torte salate.
Verso le tre del pomeriggio siamo partiti alla volta di casa, con una piccola sosta a Poggibonsi per visitare la Fortezza di Poggio Imperiale e il convento di San Lucchese:
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Devo proprio dire che la Toscana non delude mai: il connubio tra il suo prezioso patrimonio storico (quante cose da scoprire!) e quello naturalistico (pare di essere sempre di fronte ad un dipinto!) ne fa una meta ideale per una vacanza all’insegna del relax e della cultura. Un’esperienza da ripetere al più presto! 🙂
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[…] = 280; Cuoieria Fiorentina: direttamente dalla Toscana borse in pelle di grande qualità. Dal week-end in Toscana, oltre a salame, pecorino e marmellatine varie , mi sono portata a casa la borsa in vitello che […]
Ciao, di Volterra vi siete persi due cose assolutamente da vedere:
1.la Porta All’Arco, credo l’unico esempio, forse ce n’è una a Perugia, di porta etrusca che, seppur inserita nella cinta medievale, se ne discosta nettamente per la modlaità costruttiva, con le enormi pietre non murate ma soltanto posate l’una sull’altra e le tre teste in pietra grigia sulla parte esterna dell’Arco, ormai consunte dal tempo, sulle quali si favoleggiano leggende. Si trova vicino alla Piazza dei Priori, bisogna scendere un centinaio di metri verso la parte rivolta al mare (a proposito dal viale dei ponti, nelle belle giornate, si vede il mare e Capraia e la Sardegna sullo sfondo(!)
2. Il Parco Fiumi, splendido esempio di parco pubblico, derivato dalla donazione, da parte della famiglia Inghirami, dei terreni corrispondenti a quella che era l’Acropoli cittadina, con vista sulla parte “recente” (1472)della Fortezza Medicea, il cui severo perimetro si può ammirare passeggiando lungo il viale dei Ponti e rientrando poi in città dalla porta A Selci.
Le cosa da vedere a Volterra nn finiscono qui, se si ha un po’ di tempo meritano veramente la Cappella della Croce di giorno in S.Francesco, interamente affrescata da Cenni di Francesco di Ser Cenni agli inizi del ‘400, legrandi terrecotte robbiane nelledue cappelle sotto il portico della Chiesa di S.Girolamo, la CHiesa di S.Giusto, seicentesca nave di pietra, in cima ad uno splendido prato verde in declivio, costruita in sostituzione della vecchia chiesa omonima (sec. IIX), completamente scomparsa, qualche anno prima, nella frana delle Balze, femoneno erosivo tipico del colle volterrano, dalla parte di Pisa, che ha inghiottito nei secoli, da quella parte, tratti di mura etrusche, necropoli etrusche, romane e cristiane, templi chiese e conventi; molto suggestivo, da vedere!
Segnalo inoltre i 3 principali Musei: il Museo Etrusco Guarnacci, uno dei più importanti musei etruschi d’Italia, grazie al fatto che, nato nel ‘700 grazie alla donazione della collezione di Mons.Guarnacci, ha, con la sua presenze, impedito che i reperti etruschi, tranne purtroppo qualcosa, siano finiti in musei fiorentini, come invece accaduto ad altre città; La Pinacoteca, contenente qualche capolavoro assoluto: l’Annunciazione del Signorelli, il Polittico e due madonne di Taddeo di Bartolo, la Deposizione di Rosso FIorentino, definito da qualcuno il pù bel quadro del ‘500; Il Museo d’Arte Sacra, con oreficerie, tessuti, bassorilievi provenienti dalla cattedrale, fra cui una splendida croce medievale e un’altrettanto splendida croce della bottega del Gimbologna. Ci aggiungo a questo punto anche il Museo dell’Alabastro, della cui lavorazione V. è capitale mondiale, dal tempo degli etruschi, con il quale fabbricavano le urne, fino ai giorni nostri. Beh che dire? Fossi in voi ci tornere.
(E mi permetto di suggerirvi un’altra cosa: probabilmente ci siete già stati ma, se venite in Toscana di nuovo, nn perdetevi Siena… è un’assoluta meraviglia, che merita qualche giorno di visita)
Saluti